domus museo dell'automobile

Il Museo di Quattroruote è la collezione privata di Gianni Mazzocchi, editore e direttore di Quattroruote. Appassionato automobilista volle affiancare al suo giornale un museo dove le vetture esposte “raccontassero” la storia della loro evoluzione.
Nel 1980 Editoriale Domus ha bisogno di spazi più ampi e si trasferisce dal centro di Milano a Rozzano, nella periferia del capoluogo, dove tuttora ha sede. L’edificio e i nuovi spazi che accolgono le redazioni e gli uffici sono stati progettati dallo Studio Nizzoli, e sono il risultato di un intervento di ampliamento e adattamento di una struttura preesistente
Il criterio di scelta che guidò questa lunga e attenta ricerca fu innanzi tutto quello di recuperare veicoli delle marche più importanti nella storia delle case italiane ancora attive sul mercato; poi i modelli più significativi delle grandi marche estere e infine il desiderio di riportare in Italia preziosi esemplari di produzione nazionale appartenenti a collezionisti sparsi in tutto il mondo.




La più antica automobile presente è la De Dion Bouton del 1902, che con i suoi 8 cavalli raggiungeva i quaranta chilometri all’ora. Una sua particolarità è che non ha né sedili né carrozzeria, in quanto all’epoca era l’acquirente a scegliere l’allestimento al momento dell’acquisto. Tra le auto più “moderne” sono naturalmente ospitate il Maggiolino, la Topolino e la Fiat 600.
La collezione offre anche sezioni dedicate ai motori, alle biciclette e una piccola, ma curiosa, esposizione di carrozze.
Di particolare interesse il dog-cart, un modello a due posti ideato per andare a caccia e trasportare i cani, e la Diligenza, costruita da Ferrari verso la fine dell’800, dotata di scomparto per la conservazione delle bottiglie di spumante con tanto di bicchieri. È curioso sapere che molti artigiani, inizialmente produttori di carrozze, in seguito divennero carrozzieri di auto.
Tra i pezzi più pregiati della collezione compaiono l’Isotta Fraschini “8 AS” del 1929, la FIAT “525 N” e la Mercedes “540 K Cabriolet A". Si narra che quest’ultima fosse appartenuta a Kesselring, comandante delle forze armate tedesche in Italia.
 

Ohio Electric "M", auto del 1912 con motore elettrico
     

Isotta Fraschini “8 AS” del 1929
 
La collezione espone anche le coppe più importanti vinte dal pilota di F1 Lorenzo Bandini.