oasi smeraldino-Fauna

Grazie alla sua posizione strategica, immersa in un un’area ampiamente urbanizzata, l’Oasi Smeraldino rappresenta per molti animali un rifugio sicuro per la ricerca del cibo e per la riproduzione. Numerose sono infatti le specie di uccelli che frequentano l’area, sia durante il periodo estivo della riproduzione che durante il periodo invernale, quando trovano, all’interno delle aree boscate e sui margini delle aree umide, habitat ideali per svernare.


I mammiferi sono più difficili da osservare e la loro presenza è segnalata dalle piccole tracce che lasciano al loro passaggio. Gli anfibi trovano negli stagni e nelle aree umide lo spazio dove rifugiarsi e riprodursi, mentre tra gli Invertebrati, gli insetti sono i più numerosi e durante il periodo estivo farfalle, coleotteri, libellule, api, vespe e molti altri colorano e ravvivano i vari ambienti del parco.


Anfibi e rettili: presenze nascoste
Le aree umide presenti all’interno dell’Oasi Smeraldino quali stagni, pozze d’acqua e prati umidi rappresentano un’importante habitat rifugio per gli anfibi e alcuni rettili. La rana verde (Rana esculenta), la raganella (Hyla arborea) e il rospo smeraldino (Bufo viridis), che da nome all’Oasi, sono ospiti fissi e trovano qui le condizioni ideali per vivere e riprodursi.


Di particolare importanza la presenza del rospo smeraldino specie protetta a livello Comunitario essendo inclusa nell’allegato II della Convenzione di Berna e nell’allegato IV della Direttiva Habitat (specie che richiedono una protezione rigorosa). Esso è un animale prevalentemente notturno che si nutre di insetti, larve di zanzara, lombrichi e altri invertebrati che riesce a catturare; la sua caratteristica principale è il canto armonioso, molto simile a quello dei grilli.



Nei periodi riproduttivi che vanno dai primi di aprile fino alla fine di giugno, le femmine depongono migliaia di uova. La deposizione avviene spesso in pozze spontanee che sono soggette alla disidratazione; grazie ll’intervento di numerosi volontari che prelevano da queste pozze provvisorie sia le uova che i girini, viene scongiurata la loro morte. Uova e girini così salvati vengono poi liberati nel grande stagno dove possono crescere, svilupparsi e riprodursi in totale tranquillità. Nelle aree a prato e negli arbusteti invece ci si può imbattere nelle comuni lucertole (Podarcis muralis) o nei coloratissimi ramarri (Lacerta viridis), mentre più raro può essere l’incontro con il biacco (Hierophis viridiflavus), serpente dal colore scuro nella parte superiore e giallo in quella inferiore che può anche raggiungere i due metri di lunghezza.
 


Le fotografie di questa pagina sono dell'archivio dell'Associazione APE, Roberto Ciccardini e Lorenzo Moffa